Nella settimana borsistica appena trascorsa 
                                        i dati economici provenienti dagli Stati 
                                        Uniti sono stati il principale timone 
                                        dei listini azionari. Alan Greespan, presidente 
                                        della Federal Reserve, ad inizio settimana 
                                        ha reso noto il suo outlook positivo sull'economia 
                                        americana determinando un movimento rialzista 
                                        degli indici azionari; i dati deludenti 
                                        sull'occupazione e sulla fiducia dei consumatori 
                                        americani, comunicati nel fine settimana, 
                                        sono stati invece la causa del movimento 
                                        ribassista. A Milano gli indici sono rimasti 
                                        pressochè invariati: Mibtel +0,09%, 
                                        Mib30 +0,00%, Numtel +1,75%. 
                                      In 
                                        Italia l'Istat ha comunicato il prodotto 
                                        interno lordo relativo al 2003: si è 
                                        registrato un +0,4% (stima preliminare 
                                        corretta sulla base dei giorni lavorativi). 
                                        Nell'ultimo trimestre 2003 il Pil italiano 
                                        è rimasto invariato rispetto ai 
                                        tre mesi precedenti, mentre rispetto allo 
                                        stesso trimestre 2002 è cresciuto 
                                        dello 0,1% (contro un +0,5% previsto dal 
                                        Governo). Antonio D'Amato, presidente 
                                        di Confindustria, ha espresso la sua preoccupazione 
                                        relativa alla posizione marginale che 
                                        la nazione potrebbe assumere a livello 
                                        economico europeo.
                                      L'Ecofin, 
                                        il consiglio dei ministri economici dell'Ue, 
                                        ha inoltre espresso il prorpio timore 
                                        sulla capacità dell'Italia di non 
                                        superare il tetto del 3% nel rapporto 
                                        deficit/Pil del 2004, previsto dal patto 
                                        di stabililtà. Il giudizio del 
                                        ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, 
                                        di una crescita dell'economia italiana 
                                        dell'1,9% nell'anno in corso è stato giudicato ottimistico alla luce 
                                        del posticipamento della riforma previdenziale 
                                        e degli squilibri di bilancio conseguenti. 
                                      L'Istat 
                                        ha comunicato anche i dati relativi alla 
                                        produzione industriale in dicembre: +0,2% 
                                        rispetto a novembre a quota 97,8, -0,2% 
                                        su base annua a quota 93,0. La produzione 
                                        industriale corretta per i giorni lavorativi 
                                        ha registrato un calo dello 0,4% e dello 
                                        0,8% in termini grezzi.
                                       
                                        Possibile Opa di Comcast su Disney
                                      Uno 
                                        scambio azionario tra le società 
                                        Comcast e Disney per un valore complessivo 
                                        di 66 mld di dollari, in questo consisterà 
                                        l'Opa lanciata la scorsa settimana dal 
                                        principale operatore via cavo negli Stati 
                                        Uniti. I soci Disney che aderiranno all'offerta 
                                        riceveranno 0,78 azioni Comcast per titolo, 
                                        con un premio rispetto all'attuale valore 
                                        di mercato del 10%. La battaglia per l'acquisizione 
                                        di Disney, secondo maggior gruppo di media 
                                        negli Usa, proprietario del network tv 
                                        Abc e degli studios cinematografici Touchstone 
                                        e Miramax, sarà comunque dura in 
                                        seguito all'interesse di Time Warner, 
                                        numero uno mondiale dei media, che potrebbe 
                                        lanciare un'offerta concorrente. Tra gli 
                                        altri possibili concorrenti per il controllo 
                                        della Walt Disney sono stati indicati 
                                        anche i nomi di Viacom e Pixar Animation 
                                        Studios.