NEWSLETTER " EPPYNET.COM - Curiosità dal mondo! " del 12/07/2006

DETENUTO FA CAUSA A DIO PERCHÈ NON ASCOLTA LE SUE PREGHIERE

Strano ma vero: uomo cita in giudizio Dio perchè, nonostante sia stato battezzato, non è stato protetto dal demonio, e la Chiesa - rappresentate diretta sulla terra - dovrebbe rispondere dei danni

Secondo quanto riportato dalla testata giornalistica russa RIA Novosti (Russia news Information Agency) un detenuto di una prigione rumena ha fatto causa a Dio perchè, testuali parole, "Dio ha ricevuto le mie offerte e le mie preghiere in cambio di una vita migliore, ma questo non è avvenuto e mi sono ritrovato nelle mani del demonio" .

L'uomo, detenuto presso la prigione di Timisoara dove sta scontando una pena a 20 anni di reclusione, afferma che è stato regolarmente battezzato, e quindi che il battesimo è un regolare contratto con effetto legale che lo deve difendere dal male . Forse il credente ferito ha confuso il battesimo con l' assicurazione ma, nel suo ragionamento, ha indicato la Chiesa ortodossa come la diretta e concreta rappresentante di Dio sulla terra, che dovrebbe compensarlo per i danni subiti dalla mancanza di protezione da parte di Dio .

La strana denuncia ha comunque dovuto subire l'iter processuale ed è arrivata all'equivalente del nostro giudice per le indagini preliminari, il quale ha sentenziato che Dio non è nè un individuo, nè un'azienda, e quindi non è soggetto alle leggi ordinarie. Il processo non puo' quindi aver luogo, Dio l'ha scampata . E ci ricorda un altro personaggio che più volte si è paragonato a personaggi della Bibbia e recentemente ha evitato un processo.

FORZA IL POSTO DI BLOCCO E SI RIFUGIA IN CHIESA DURANTE MESSA DELL'ARMA DEI CARABINIERI. ARRESTATO

Strano ma vero: pregiudicato non si ferma ad un posto di blocco, fugge e si rifugia dentro ad una Chiesa piena di carabinieri per una messa ufficiale dell'Arma

Calabria. Dalla padella alla brace. Un latitante che si nascondeva dalle forze di polizia è incappato in una pattuglia dei carabinieri che svolgeva dei controlli. Nel timore di essere riconosciuto, ha preferito non rischiare e si è dato alla fuga, forzando il posto di blocco.

Il fuggitivo, alla ricerca di un posto sicuro dove rimanere in attesa che le acque si fossero calmate, ha pensato di nascondersi nella vicina Chiesa, sperando forse di farla franca come accadeva nel Medioevo, quando i luoghi sacri erano inviolabili alle forze dell'ordine.

La sorpresa deve essere stata grande quando il fuggitivo ha trovato la Chiesa piena di Carabinieri, intenti a partecipare ad una funzione religiosa in onore del santo patrono dell'Arma. L'uomo è stato immediatamente arrestato, grazie a Dio ...

GIOCA ININTERROTTAMENTE PER 50 ORE E MUORE DAVANTI AL PC

Sud Corea: un uomo che aveva giocato ininterrottamente ad un videogame per oltre 50 ore consecutive è morto a causa di un infarto dopo aver finito un'interminabile sessione di gioco in un Internet Cafè.

Le autorità locali hanno riportato che il giovane Lee, 28 anni, ha continuato a giocare ad una battaglia online in un cybercafè di Taegu per 3 giorni, senza mai staccarsi dal monitor salvo andare in bagno solo al secondo giorno e schiacciando un breve pisolino.

"Supponiamo che la causa della morte sia stato un infarto dovuto a stress da esaurimento" ha dichiarato un poliziotto locale.

Dalle interviste fatte dal giornale JoongAng Ilbo ai colleghi e agli amici dell'Internet Cafè, il giovane Lee aveva recentemente lasciato il suo lavoro in anticipo per poter avere più tempo a disposizione per giocare online

Non vedendolo tornare a casa, la madre di Lee si era dapprima informata presso i colleghi di lavoro, poi l'aveva cercato al Cybercafè, ma il giovane aveva detto che voleva finire la partita prima di tornare a casa , decedendo poco dopo.

Probabilmente al termine delle 50 ore aveva finito tutte le vite a disposizione , game over.

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