NEWSLETTER " EPPYNET.COM - Sesso ed Eros " del 12/07/2006

Corpo e psiche

 

La psicoanalisi partì da disturbi corporei (l'isteria) e arrivò nei meandri della mente fino all'inconscio. Noi invece faremo il percorso inverso: dalla mente al corpo.
La mente realizza se stessa incontrando altre menti la cui unica barriera materiale è un corpo. Così avviene normalmente nella società moderna, nei giochi di ruolo, negli incontri di società, ecc.
Le menti si incontrano, comunicano, ma rimane comunque uno strato, un muro, una barriera che ne limita la comunione, ovvero il corpo. La barriera fisica non permette alle menti di entrare concretamente in contatto l'una con l'altra.
Ma dall'incontro di due persone, dall'atto fisico dell'amore in cui due corpi si fondono non è possibile che anche le menti si fondano?
L'unione fisica permette quella fusione che porta ad un'unica espressione. In quel momento di massima intimità il corpo non è più ostacolo, ma elemento di congiunzione. Metaforicamente il corpo, durante l'atto fisico, diviene il ponte che unisce i due porti. La psicoanalisi vede questa figura (il ponte che unisce) nell'atto sessuale, circoscritto al pene e alla vagina. Io direi di andare oltre con la metafora. Il punto di congiunzione fisico è il pene e la vagina, ma il punto di congiunzione completo è tutto il corpo, a prescindere dalla posizione adottata dalla coppia.
In questo senso il corpo assume una funzione di vitale importanza nell'economia della psiche. Il corpo diviene elemento di scambio, di dialogo tra i partner. Al di là dell'energia messa in gioco nell'atto e al di fuori della passione e del desiderio di entrambi i partner, il corpo diviene, nell'atto sessuale, il principale mezzo di dialogo, ben più potente ed efficace delle parole.
La comunicazione delle menti non passa più allora attraverso il linguaggio orale, la parola, ma attraverso l'espressione corporea, il non verbale.
Due persone che si amano realmente, arriveranno a vivere la percezione di un unico corpo, in quanto la comunicazione, in questo caso, sarà univoca, comprensibile e senza possibilità di fraintendimento.
Avremo così la comunicazione senza possibilità di errori, senza disturbi. Il linguaggio verbale è ambiguo di per sé, nella sua struttura (Levinson; La pragmatica, Il Mulino, 1985) e spesso gioca sull'errore.
Il linguaggio corporeo, soprattutto in situazioni particolari, è privo di errori, privo di ambiguità. Si ama con la mente, ma si ama anche con il cuore e… con tutto il corpo!
Probabilmente il corpo che da ostacolo, barriera nella comunicazione tra le menti, diventa un mezzo di comunicazione cristallina si ha solo durante l'atto fisico dell'amore e in poche altre situazioni, di estrema gioia o estremo dolore, dove l'unica forma di comunicazione non ambigua diviene l'espressione corporea.

 

Il corpo nella sessaulità

Vediamo dunque cos'è il nostro corpo.
Biologicamente sappiamo che il corpo è formato per il 70% di acqua, ma oltre a questo sappiamo ben poco. I virus ci fanno ammalare; i batteri possono essere amici oppure no; la pelle invecchia e con il passare del tempo la nostra vista diventa sempre più debole. Abbiamo uno scheletro abbastanza resistente e siamo formati da cellule. Nelle cellule c'è un nucleo contenente il DNA. Le cellule che impazziscono possono generare dei tumori.
Tutto viene controllato e organizzato dal cervello, eppure espressioni popolari come “fa una pena da stringermi il cuore” oppure “il mio cuore batte solo per te”, sono accettate da tutti, come residuato di una scienza romantica e non sperimentale qual è oggi la medicina.
Leggendo diagnosi mediche si tratta il corpo come un qualcosa di freddo, impersonale, morto. Noi stessi elevando la mente al di sopra della materia, la riteniamo superiore e degna di maggiori attenzioni rispetto al corpo.
Solo quando il corpo diventa qualcosa di socialmente negativo (obesità, difetti fisici, ecc.) allora ci rendiamo conto che esiste, ma lo trattiamo ugualmente come un oggetto meccanico.
Per fortuna il nostro corpo non è un semi asse o un pneumatico né tanto meno il piantone di uno sterzo!
Il corpo non è una macchina, non in senso stretto. La mente senza il corpo potrebbe solo pensare (che cosa finora lo ignoriamo) senza ricevere stimoli (piacevoli) dall'esterno. L'amore fisico è diverso da quello mentale, cerebrale. L'amore fisico dà un piacere qualitativamente differente. Superiore o meno sta all'uomo stabilirlo, ma se riportiamo un equilibrio tra mente e corpo, non si può negare che il piacere fisico è quello che ci soddisfa di più. L'amore platonico è un'idea, né buona né cattiva, ma solo un'idea. Ma un'idea che non trova una realizzazione felice nella realtà è, di per sé, una pessima idea.
Il contatto fisico è necessario, se si ama, di un amore non esclusivamente fraterno, l'altro. Tra amici, quando ci si consola, un abbraccio sincero e sentito sortisce un effetto migliore di mille parole. Così tra innamorati. Parlare è bene, ma oltre a quello, oltre a soddisfare la mente, dobbiamo ricordarci che c'è anche un corpo da soddisfare. E al corpo non bastano le parole!
Il contatto fisico fa più paura del contatto verbale, perché mette in moto alcune delle emozioni più primitive e meno elaborate dalla mente che sono anche quelle più “potenti” più sentite dalla persona. Il contatto è caldo, e queste sono le parole di Lowen. Il corpo stesso è caldo ed è piacevole. Il bambino cerca il caldo, la vita, fin dalla nascita. Non cerca solo il cibo datogli da una mamma meccanica. Cerca il contatto, il calore umano.
Trattando il corpo come uno strumento meccanico, lo facciamo diventare come la carrozzeria di un'automobile: appena la tocchiamo la mano si ritrae per la sensazione sgradevole di freddo.
Il corpo non è uno strumento, ma un'estensione attiva della mente.
Accettando questo possiamo accettare anche la nostra sessualità e il desiderio fisico di stare con l'altro, anche magari solo per un abbraccio. L'atto sessuale deve essere una cosa desiderata e voluta ma non deve diventare un'azione routinaria, come per i cani di Pavlov.
Se stiamo male piangiamo: il corpo funge da valvola di sfogo della mente. Il corpo aiuta la mente, anche se il rapporto tra i due viene vissuto come da sovrano infantile a schiavo. Senza gli schiavi Roma non sarebbe diventata Roma e nessun Faraone avrebbe eretto piramidi per la sua munificenza.
Noi non siamo né Roma né dei Faraoni, per questo dobbiamo riconoscere il ruolo fondamentale del corpo e dare a Cesare quel che è di Cesare.
Purtroppo nella nostra cultura il corpo viene disprezzato a favore dell'intelletto. È un residuo della cultura medioevale. Bisogna quindi cercare di modificare il nostro comportamento, accettando l'idea che viviamo grazie ad un corpo e non solo grazie ad una mente. Cogito ergo sum è un pensiero efficace, ma limitato. Senza un corpo la mente non esiste, ma anche senza la mente il corpo non ha ragione di esistere.

 

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